venerdì 20 marzo 2009

ADDITIVI ALIMENTARI - Post n° 20


Ogni volta che consumiamo un cibo conservato o confezionato introduciamo nel nostro organismo una piccola quantità di additivi alimentari. Questi ultimi sono sostanze che vengono aggiunte agli alimenti non solo per la loro conservazione, ma anche perché risultino più attraenti con un colore più intenso e siano migliorati nel gusto.
Non tutte le sostanze che vengono aggiunte sono innocue; infatti gli aromatizzanti indicati come “aromi naturali” sono spesso, derivati del petrolio. I dolcificanti come la saccarina, l’aspartame, lo xilitolo, il mannitolo, consumati in dosi eccessive possono provocare gravi inconvenienti: come influenzare il tono dell’umore ed il comportamento e alterare la chimica cerebrale; il metanolo,invece è un elemento altamente nocivo (i sintomi da intossicazione sono convulsioni, emicranie, orticaria, e disturbi della funzionalità nervosa).
Da uno studio condotto dal Dr. Benjamin Fenigold, sembra che l’iperattività nei bambini sia dovuta ad una sensibilità verso i coloranti ed i conservanti alimentari artificiali, ai salicilati ed ai composti fenolici presenti nei cibi.
Gli additivi, a seconda della loro funzione, sono suddivisi in categorie e a ognuno è associato un codice, generalmente composto da una E seguita da 3 o 4 cifre. Il codice è valido in tutta Europa.
Coloranti (da E100 a E199): vengono utilizzati per attribuire agli alimenti un aspetto più invitante. Spesso traggono in inganno il consumatore (ad esempio un colorante giallo può suggerire la presenza di uova). Certi coloranti possono provocare allergie.
Conservanti (da E200a E 299): rallentano o impediscono il deterioramento del cibo da parte di batteri, lieviti e muffe. Il loro impiego potrebbe essere diminuito o eliminato ricorrendo a sistemi di conservazione quali zucchero, sale da cucina, alcol etilico, olio, aceto e selezionando prodotti migliori ed aumentando l’igiene nei processi produttivi.
Antiossidanti (da E300a E 322) : rallentano o impediscono il processo di ossidazione derivante dall’ossigeno presente nell’aria.
Correttori di acidità (da E325 a E385): servono ad aumentare l’acidità degli alimenti per prolungare la conservazione o per ragioni di gusto (per esempio le caramelle acidule).
Addensanti, emulsionanti e stabilizzanti: (da E400 a E495): legano i componenti del cibo che altrimenti tenderebbero a separarsi. Il loro utilizzo è talvolta giustificato (addensanti per impedire la formazione di cristalli nel gelato), ma più spesso servono per mascherare l’assenza di ingredienti di base (uova nei gelati o maionese) o per vendere l’acqua al prezzo della carne (prosciutti cotti). Negli alimenti LIGHT, gli emulsionanti e gli addensanti permettono di sostituire con l’acqua ingredienti calorici come i carboidrati (amidi e zuccheri) e i grassi. Alcuni addensanti sono riconosciuti come allergeni (per esempio le farine di guar).
Aromatizzanti: non hanno un nome in codice. Conferiscono particolari odori e sapori al prodotto. La legge italiana prevede che siano indicati sull’etichetta in modo generico come aromi, sia gli aromi di origine naturale che di origine sintetica. ATTENZIONE: per aromi naturali si intendono anche quelli prodotti in laboratorio e con formula chimica corrispondente a quella dell’aroma naturale.
Esaltatori di sapidità (da E620 a E640): servono a intensificare o a modificare il gusto degli alimenti. Secondo me sono inutili e ingannevoli, in quanto potrebbero mascherare carenze di gusto e quindi una qualità scadente del prodotto.
Agenti di rivestimento (leviganti o lucidanti) (da E900 a E948): sostanze che vengono applicate alla superficie di un alimento per conferire un aspetto brillante o liscio e possono anche costituire un rivestimento protettivo. In alcuni casi hanno solo una funzione estetica, come nel caso dei chicchi di caffè, le mele… Sono considerati non nocivi e accettabili dal punto di vista tossicologico. Esempio: cera d’api.
Edulcoranti artificiali (da E950 a E967 ,E420, E421): sostituiscono gli zuccheri in alcuni prodotti light come le bibite, i nettari, le gomme da masticare, alcuni dolci, la birra, gli yogurt, .. Sono accettabili in alcune circostanze (persone che non possono consumare zuccheri), ma il rischio è per i bambini che possono facilmente raggiungere la dose massima giornaliera autorizzata per i ciclamati e la saccarina (ciclamati, sorbitolo, xilitolo, aspartame, saccarina,maltitolo).
Amidi modificati (da E999 aE1518: additivi ottenuti per mezzo di uno o più trattamenti chimici degli amidi alimentari, derivati, per esempio dalla fecola di patate. Con un trattamento fisico questi amidi vengono modificati affinché possano avere la funzione desiderata: amalgamare gli ingredienti, legarli … Non si tratta in nessun caso di sostanze OGM (organismi geneticamente modificati) e sono considerati accettabili dal punto di vista sanitario.
Il mio consiglio è quello di consumare cibi freschi limitando il più possibile i prodotti confezionati. Preferire sempre pane e dolci dei forni artigianali, acquistare la frutta e la verdura nei mercati rionali, non tenere grandi scorte in frigorifero o nel congelatore.




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